Le imbarcazioni sono ancora in acque internazionali e nelle prossime 48 ore potrebbero entrare nelle zone più ad alto rischio. Un lasso di tempo che preoccupa l'esecutivo, alla ricerca di una mediazione che possa scongiurare gli scenari peggiori
Gli attivisti della Global Sumud Flotilla continuano la navigazione verso Gaza. Le imbarcazioni sono ancora in acque internazionali e nelle prossime 48 ore potrebbero entrare nelle zone più ad alto rischio. Un lasso di tempo che sta preoccupando il governo Meloni, alla ricerca di una mediazione - al momento in salita - per evitare un incidente con Israele.
I timori dentro il governo
Nelle scorse ore il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato la portavoce della delegazione italiana di Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi. L'esponente del governo ha espresso in maniera chiara i suoi timori per quello che potrebbe succedere. Se la Global Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale "si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili", ha avvertito Crosetto.
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Dubbi condivisi all'interno dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La paura diffusa è quella di vedere una situazione che potrebbe degenerare e mettere a repentaglio i rapporti con Tel Aviv e Benjamin Netanyahu. In particolare si teme che Israele possa utilizzare dei droni per respingere gli attivisti nel caso in cui questi dovessero cercare di forzare il blocco navale. Peraltro giovedì 2 ottobre nell'aula della Camera il governo fornirà gli ultimi aggiornamenti sulla situazione a Gaza. I deputati ascolteranno il ministro degli Esteri Antonio Tajani: un appuntamento parlamentare con i fari puntati sulle imbarcazioni degli attivisti.
I tentativi di mediazione
"Il governo Meloni si è appropriato di un canale che si stava esplorando con il cardinale Pizzaballa, portandolo su strade diverse", ha accusato Delia, la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, parlando dei colloqui in corso con il Vaticano per portare aiuti a Gaza. "Hanno una rete di distribuzione nella Striscia, ci sembrava quello più in grado di garantire che gli aiuti arrivino effettivamente alle persone di Gaza. Rompendo il blocco imposto da Israele".
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Un tentativo di mediazione è in atto e ci stanno lavorando i parlamentari del "Campo largo" a bordo delle imbarcazioni e le segreterie delle forze d’opposizione, assieme alla Cei di Matteo Zuppi e al patriarcato latino di Gerusalemme guidato dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. Mentre i tentativi del governo italiano di fermare gli attivisti o almeno deviare la missione non stanno ottenendo risultati. Nelle scorse ore Meloni ha avuto un colloquio con il presidente statunitense Donald Trump. Mentre l'ambasciatore italiano in Israele Luca Ferrari è stato ricevuto dal presidente Isaac Herzog, il quale ha confermato che Tel Aviv "impedirà che venga forzato il
